8. Dalla parte dell’occhio

di Adriano Alloisio

Introduzione a una ricerca2 – Essere zoppi: esempio di un motivo tipico; 3- Un personaggio tutto particolare: l’Io del sogno4-L’Io del sogno (quasi) sempre in affanno;  5-Biancaneve era morta o dormiva? ); 6 – Non si fuma in gravidanza: lo dicono anche i sogni;   7-  Il bambino è servito in tavola;

 

Puntata n° 8

 

 

 

 

 

                 Dalla parte dell’occhio

 

 

 

Da “Il Libro dei Sogni” di F. Fellini:

 

15.4.62    Un mediconzolo sudicio e brutto dice che l’orzaiolo che Giulietta ha nell’occhio sinistro può essere di origine luetica. Andiamo da uno specialista portando l’ingrandimento radiografico dell’occhio di Giulietta dicendo che si tratta dell’occhio di un malato russo. “Li vedi i pioppi?” – dice lo specialista e indica sulla radiografia dei segni che assomigliano ai pioppi. “Certo – aggiungo preoccupato – se ci sono i pioppi l’origine del disturbo è indubbiamente luetica”. (…)

 

Giulietta ha dunque contratto la sifilide, e questa ha intaccato l’occhio. Cosa ha a che vedere il rapporto sessuale con la vista? Che non sia lo stesso occhio il luogo del contagio, che Jung ci ricorda essere a volte associato nel mito alla vagina? Nel disegno di Fellini lo specialista sembra voler penetrare l’occhio con la sua bacchetta. Non è tanto strano un collegamento tra occhi e genitali: i nostri nonni ci raccontavano che la masturbazione comportava la cecità, e ho constatato (sul Web) che questa paura serpeggia ancora tra i giovani.

 

Dobbiamo prendere il discorso alla lontana. Ci vorrà molta pazienza per la lettura di questa puntata, più ancora che per le precedenti. D’altra parte mi sto rivolgendo a ipotetici studiosi del sogno, per invitarli a entrare in alcune sue pieghe alla scoperta di un territorio poco esplorato e molto particolare, per individuarne i confini, intuirne lo spessore, delineare un metodo di ricerca, con l’ambizione – all’orizzonte – di racimolare qualche idea ulteriore sul funzionamento notturno della mente.

 

L’oggetto della ricerca, come sa chi mi ha seguito fin qui, è l’individuazione di trame oniriche (da me battezzate oniremi) che si ripetono simili in individui diversi, e che al momento non sembrano interamente sovrapponibili agli archetipi classici della letteratura, ma più vicini ai sogni ‘tipici’, e ‘non interpretabili’, secondo la definizione di Freud data per alcune di queste trame.

 

Come analista in tanti anni ho ascoltato e trascritto decine di migliaia di sogni, ma solo poco più di tremila hanno per me rappresentato un interesse come possibili contenitori di oniremi:  numericamente non superano il 5%. Se mi riferisco invece alla lunghezza dei testi, la percentuale si abbassa non poco. Si tratta quindi di una piccola nicchia del mondo onirico.

 

Tra questi i sogni utilizzabili per una ricerca sono ancora meno. Un sogno del tipo “perdo una scarpa” non mi fornisce alcuna informazione sull’onirema del monosandalismo, mentre un sogno come “sto salendo su di una scalinata e perdo una scarpa” mi dice qualcosa di più, perchè mette in relazione l’onirema del movimento verticale con quello monosandalico. Non si tratta infatti solo di mettere in evidenza degli oniremi, cosa che la psicoanalisi ha in pratica sempre fatto, ma di cogliere le loro reciproche relazioni (= loro  compresenza in uno stesso sogno), in modo da individuare catene o reti di oniremi, che potrebbero essere l’espressione di importanti processi mentali notturni comuni a tutti noi.

 

In questo ristretto insieme sul quale si svolge la ricerca, certi oniremi sono più frequentati e noti anche al grande pubblico (ad esempio quelli di salita e di caduta, particolarmente menzionati quelli con ascensori; oppure di gravidanza, etc., come detto nella prima puntata; di tutti questi parlerò in puntate successive), altri si trovano in un esiguo numero di sogni, ma dove le coincidenze sono così impressionanti da non poter prendere in considerazione l’ipotesi di una pura casualità.

 

Così accade nel terreno nel quale stiamo ultimamente scavando, dove i reperti sono scarsi ma le loro somiglianze mostrano un’origine comune, l’esistenza della quale appare con  chiarezza dopo un minimo di analisi comparativa.

 

Ricordo che a partire dalla quarta puntata ho seguito un filo rosso, anzi una rete che lega assieme diversi oniremi, dall’immagine di un al di là onirico fino alle vicende che in questo al di là sembrano aver luogo, tra le quali quella di un bambino che viene cotto per essere mangiato.

 

In questo percorso ho tralasciato un dettaglio spesso ricorrente: le vicissitudini di un occhio che viene asportato e – in più di un esempio – risucchiato dentro il corpo, come se venisse in qualche modo – esso pure – mangiato, o incorporato. A complicare le cose sembra che tutto ciò succeda in conseguenza a un evento su di un registro più o meno esplicitamente erotico,  sia in termini di immagini, sia di allusioni che possiamo cogliere. Questi eventi vengono raccontati in una gamma di varianti, come una penetrazione in una zona della schiena, o una masturbazione, o come uno sfregare, rovistare in una cavità. La cavità può essere anche l’orbita, ciò che deve essere capitato alla Giulietta  malata di sifilide.

 

Con questo non voglio assolutamente dire che l’occhio sia  “simbolo” della vagina (o viceversa); ma che occhio e vagina in certi contesti onirici condividono alcune caratteristiche, e – almeno fino a un certo punto – possono essere considerati equivalenti. Ma non esclusivamente: l’occhio può anche essere un uovo, o un alambicco abitato da un homunculus,…. un bambino.

 

 

 

Tornerò dapprima su alcuni dettagli di sogni già presentati.

 

Leggiamo in parallelo i due seguenti, in particolare i passi evidenziati con uno stesso color

 

xxx mar0030 Un uomo punta una pistola premendola contro la schiena nuda di una donna, all’altezza del rene sinistro. Poi si allontana con la pistola e si mette a parlare con un’altra persona, che gli dice: “meno male che non le hai fatto niente; la pistola è insanguinata!” L’uomo, guardando la pistola, risponde: “hai ragione, eppure ho pigiato solo un po’; ma comunque che vuoi che sia!” L’uomo ritorna dalla donna di nuovo pigiando la pistola contro il rene, questa volta però con molta forza, tanto da creare un buco a forma di occhio e arrivare fino al rene. Il rene però, non è proprio un rene, sembra un bottone che – pigiandolo – tira verso il basso una corda, e questa corda è collegata all’occhio sinistro della donna. Quindi, mentre l’uomo spinge la pistola, l’occhio della donna sembra essere risucchiato all’interno, e questo la fa urlare disperatamente. In quel momento sento di essere quella donna. Urlo e mi chiudo l’occhio con le mani.L’uomo si diverte a fare entrare e uscire la pistola, ma alla fine spinge così con forza che l’occhio cade definitivamente! Io urlo e a quel punto gli chiedo almeno di tamponarmi l’orbita nuda. Lui prende delle pinze da chirurgo, con queste prende dell’ovatta e la immerge nell’alcool, dopo mi infila l’ovatta nell’orbita vuota. Il dolore è allucinante, e urlo, urlo. Lui intanto tira fuori dal buco, all’altezza del rene, il mio occhio e lo mette su un piatto bianco. Quando comincio a riaprire il mio occhio destro e a calmarmi, vedo l’altro mio occhio, grande, enorme, su quel piatto bianco, sembra che mi osservi.

 

 

 

mam adr0013 Vado da un medico omeopata, che mi visita e cerca di fare una diagnosi. Mi gira, e mi massaggia la schiena, e in un punto basso sulla spina dorsale trova un ispessimento che mi fa male. Mi sveglio, e più mi massaggia più mi deprimo e piango. Mi alzo e vado in bagno, e per asciugarmi le lagrime uso del cotone, lo stesso usato per il massaggio. Mia sorella mi avverte che è imbevuto di una sostanza tossica. Allora il medico era un sadico perchè non mi aveva avvertito. (…)

 

 

 

A ben guardare, oltre al movimento alternativo sulla schiena vi è un’altra analogia:  nel primo sogno il buco nella schiena e l’occhio sono collegati da un cordone, nel secondo vi è un’altra forma di collegamento: il cotone usato per la schiena è lo stesso di quello che viene usato per l’occhio, dove dunque occhio e schiena vengono accomunati da uno stesso fluido e da uno stesso movimento.

 

Altra immagine che si ripete è l’introduzione nell’occhio di un liquido fortemente irritante, che provoca bruciore.

 

Ciò che nel secondo sogno non avviene è la caduta dell’occhio (testo in colore verde). Non avviene perchè c’è un processo che si è arrestato, forse per l’angoscia provata dall’Io del sogno?

 

Ripropongo un terzo sogn

 

teq adr0341 Un grande camino acceso. Delle mani vi appoggiano sopra una culla di legno scuro. La vedo come se – a partire dal centro – si stesse incendiando. Il mio sguardo va verso sinistra, in basso, e vedo un passaggio nel muro, un tunnel a volta che serve per raccogliere la cenere. Dentro c’è un uomo carponi che si sta muovendo per raccoglierla. L’uomo è grande dentro il piccolo tunnel. Poi vedo un davanzale fiorito, in alto a sinistra; in mezzo c’è uno strano essere, un serpente piccolo di color rosso mattone, per metà eretto, e con gli occhi sporgenti e bianchi. Infine vedo il viso del mio compagno, con il suo occhio destro scivolato in giù(come accade con le bambole), all’interno, e che ha lasciato una fessura dove si è infilato uno scarafaggio, rimasto lì a metà. Fa il tentativo di togliersi l’insetto scuotendo la testa.

 

 

 

Ritroviamo l’occhio che discende all’interno (testo in colore verde), e l’agente irritante nell’orbita (lo scarafaggio; testo in colore rosso). Allora viene naturale vedere il movimento dell’uomo carponi nel tunnel, che raccoglie la cenere – movimento che è da supporre nella forma di un va e vieni – come analogo a quello del massaggio o della pistola nel buco della schiena (testo in colore blu). E il serpentello ritto verticale con gli occhi sporgenti non assomiglia (oltre, naturalmente, che a un fallo)  al ‘cordone’ che sale fin su nella testa collegandosi con l’occhio?

 

Ce n’è abbastanza per apparentare i tre sogni in una stessa famiglia di oniremi. Ma nel terzo sogno apparare qualcosa di inedito rispetto ai due precedenti, e già incluso tra gli oniremi (il bambino sul fuoco) nelle puntate precedenti: la culla infuocata.

 

Come mai in quei primi due non c’è nessun bambino che brucia?

 

Per vedercelo, occorre compiere – con una certa dose di arbitrarietà – una piccola acrobazia, cogliendo alcuni elementi che fanno da cerniera.

 

Pongo le seguenti equivalenze, la prima delle quali cercherò a  breve di giustificare:

 

 

 

occhio = bambino

 

occhio che viene risucchiato = bambino che viene prodotto e quindi mangiato

 

orbita che brucia = culla infuocata nel camino

 

 

 

Incominciamo a ricorrere ad alcune relazioni classiche.

 

Oltre che di un potere penetrativo, l’occhio è dotato di spiccate caratteristiche ricettive. Per Jung può essere un equivalente dell’organo genitale femminile, capace di contenere qualcosa. ‘Pupilla’, l’etimologia della quale rimanda a ‘piccola pupa’, ossia bambolina, bambina, fa riferimento alla piccola immagine riflessa nella pupilla nella quale un interlocutore può specchiarsi;  anche l’antico greco kore ha quel doppio significato, fanciulla e pupilla. Facilmente questa immagine visibile nell’occhio può essere assimilata a quella alchemica del puer, che si produce nell’alambicco o nell’uovo. Ed è questa una strada che collega l’homunculus alchemico al bambino nell’uovo, e quindi l’occhio al bambino.

 

 

 

Lasciando i miti, e ricorrendo ai sogni, ve ne sono alcuni che mettono in relazione l’orbita, o anche l’occhio, con l’ovaia. Ad esempio:

 

sel ab0170 Ho davanti a me mia sorella incinta. Qualcuno dice che suo figlio e mia figlia sono morti annegati nel lago. (…) Penso che i due cadaveri dovranno essere ripescati, altrimenti i pesci faranno le uova nelle loro orbite vuote.

 

 

 

Le orbite fanno dunque da ovaie, come anche da organo ricettivo femminile

 

Nel seguente i due oculari del microscopio –  che vengono messi in evidenza – appaiono come prolungamenti degli occhi, i quali vengono così messi in contatto con gli ovuli, come loro estroflessioni

 

ald adr0017 Dovrei venire assunta in una casa editrice specializzata in egittologia, un appartamento vecchiotto, quadri con geroglifici. Lì lavora il mio analista. Mi dice: venga a vedere. C’è fermento attorno a un microscopio, con due oculari. Vi guardo dentro, e vedo nel vetrino due cerchi, penso due ovuli, in origine rotondi ma si sfrangiavano, erano dei quadrati a stella, un po’ si toccavano ma erano separati. Sono i miei

 

 

Gli occhi vengono sostituiti con olive farcite, ossia con dei frutti che contengono al loro centro qualcosa di speciale, alla pari di uova:

 

 

 

xxx adr0145 Una donna ha delle olive farcite al posto degli occhi. Gli occhi sono stati tolti da un fratello e da un amico. Ora sono io, alla quale mio fratello e un suo amico mi vogliono togliere gli occhi-olive con dei bastoncini; si arrabbiano perchè io scatto delle fotografie

 

 

 

A confermare l’equivalenza tra occhio e bambino, gli occhi si trovano in relazione anche con la gravidanza: nel sogno seguente la cecità (le lenti a contatto nere) rimanda a una trasformazione degli occhi in ovuli e in feti, e quindi ancora al ‘bambino’:

 

 

 

ror adr0047 Mi tolgo le lenti a contatto; diventano nere. Poi in una scopro un cerchiolino, come quello del Predictor, per le analisi di gravidanza: la lente è incinta. Si trasformano mostruosamente, diventano come animali, esseri extraterrestri.

 

 

 

Nel sogno seguente c’è qualcuno affetto da una strana cecità; ma  una sonda, ossia uno strumento che non solo sostituisce gli occhi, ma penetra nell’utero, disegnando quindi una loro migrazione, trova un feto in formazione:

 

 

 

elh adr0282 Sto a dormire in casa di un ‘amica e del suo compagno X. Questi è cieco, ma se la cava lo stesso, guida la macchina, come se questa avesse un radar. La mattina io vado all’università e a X. vengono date alcune incombenze,come versare l’acqua della pasta, o pesarla. In ogni caso non gli si dice esplicitamente che è cieco, e che quindi certe cose può o non può farle. Quando torno vado al piano di sopra, dove della gente sta facendo un esperimento con una donna. Attraverso una sonda, si vede su un video cosa c’è nell’utero: c’è un feto con un volto da teschio, e sul teschio si stanno formando delle cartilagini, della carne. Il feto apre la bocca, sembra gridare. Ha un volto sofferente, come segnato da un’esperienza fondamentale, e galleggia nell’utero. Qualcuno dice che nell’utero il feto grida e prega.

 

 

 

Il ‘gemellaggio’, l’interscambiabilità  tra occhi e ovaie è un esempio delle migrazioni che si verificano all’interno del corpo onirico, simili a quelle delle cellule dei protoorgani  nella fase embrionale. Ecco un esempio di esplicita migrazione di una coppia di embrioni, dalla testa, in una posizione frontale come due occhi, fin nell’utero.

 

 

 

xxx ser0084 Mi sottopongo a riproduzione assistita. La dottoressa vede con un apparecchio radiografico delle ‘pasticche’ nei miei lobi frontali, e mi dice che sono gli embrioni che hanno attecchito lì. Pare soddisfatta, mi introduce attraverso  al collo un lungo ferro per raggiungere gli embrioni, toglierli dalla testa e metterli nell’utero. Ho una grande paura di sentir male. Poi va da un collega chirurgo per chiedergli un ulteriore strumento per procedere all’estrazione degli embrioni. Il chirrgo toglie da una bacinella una specie di pinza insanguinata e gliela porge.  Mi trovo in un corridoio stretto con mia madre, nel muro si apre un buco, oltre vedo un grande prato verde, soleggiato. Mi trovo a correre nel prato.

 

 

 

Cosa sono le ‘pasticche’ nei lobi frontali se non degli occhi? Anche se occhi veri e propri non sono, sembrano nuove formazioni del cervello. E sono anche embrioni, che devono essere tolti dalla loro sede e trapiantati, fatti scendere giù nell’utero. Qui il percorso discendente è vissuto come un cammino in prima persona, nello stretto corridoio, con lo sbocco finale nella luce, un esito che confermerebbe l’ipotesi di Garma sui sogni di nascita. Abbiamo allora sogni in cui il viaggio del bambino-occhio si conclude nel fuoco, con un vissuto di sofferenza, e altri in cui si conclude con una sorta di nascita, e un vissuto di liberazione? Due nascite di tipo diverso? Ricordo che di solito i bambini sono due, con opposti destini, e può essere che il sogno segua ora la strada dell’uno, ora quella dell’altro. Del resto quelle pinze insanguinate lasciano adito anche a supposizioni meno rassicuranti.

 

 

 

Sullo sfondo di queste immagini del percorso di un occhio-uovo-bambino vi sono evidenti risonanze di una parabola biologica, dall’ovulazione al parto, parabola usata come falsariga per un processo mentale ancora da decifrare. Va tenuto conto che i sogni dei quali si sta parlando, qui e nella puntata precedente, sono stati fatti tutti da donne, e che siamo dunque alla caccia di un sottostante processo mentale di segno femminile.

 

 

 

Rientrano in questa falsariga delle immagini che possono riferirsi a un rapporto sessuale, anche se si tratta di un rapporto particolare, simile a una masturbazione, rappresentata anche come un semplice sfregamento.

 

Mi riferisco al movimento di va e vieni della pistola nel buco sulla schiena in ‘xxx mar’, al massaggio sulla schiena in ‘mam adr’, all’uomo che fruga nel tunnel in ‘teq adr’, oltre che ai sogni seguenti.

 

 

 

Qui si mette così in scena la masturbazione eseguita da un uomo

 

brt ser0020   C’è tanta gente attorno a un tavolo all’aperto. Sono a casa di mia madre. (…) Propongo  a mia madre di offrire almeno un caffè agli ospiti. Ella, poco ospitale come al solito, risponde di no. Suggerisce, tanto per cavarsela, di offrire una tavoletta di cioccolato. L’atmosfera è rovinata. Non offro niente agli ospiti e mi ritiro in bagno per calmarmi. X  mi segue e mi masturba. Provo piacere. Voglio raggiungere l’orgasmo, ma questo non si verifica. Si sentono urla provenire da fuori. Una bimba piange perchè, giocando con delle amichette, ha perso un occhio. I medici hanno dovuto asportarglielo all’istante. Lei capisce di essere ormai menomata, ed è disperata.

 

 

 

Si pulisce l’interno di una caldaia, esercitando una pressione verso l’esterno; una serie di tentativi fino a che la caldaia scoppia. Muoiono due bambini; poi, se si va nel reparto di ostetricia, vuol dire che altri ne potrebbero nascere: come i due occhi che cadono lasciando il posto ai nuovi:

 

 

elh adr0227 Assieme al mio compagno X mi presento al medico che lavora con mia madre, qualificandomi come la figlia. Il medico dice: “queste infermiere! non sanno neppure ricomporre i cadaveri!” Si gira e scopre di colpo, tirando via un lenzuolo, un corpo. Ci spaventiamo, pensando di vedere un cadavere. Invece c’è una ragazza con i capelli lunghi e neri, con quattro occhi, che si alza. Il medico le ha eseguito un trapianto di cornee, e i due vecchi occhi dovranno cadere. Il medico gestisce una salumeria. Dice a noi due di fare un lavoro, pulire una caldaia. X vi entra, e deve provare qualcosa il cui funzionamento si verifica facendo uscire qualcosa all’esterno. X continua a provare, anche se io dico che funziona, finchè la caldaia scoppia, e noi fuggiamo. Nell’incidente muoiono due bambini. Il medico ci redarguisce. Poi andiamo nel reparto di ostetricia.

 

 

 

In un contesto allusivo di una relazione erotica, due sogni molto simili di una stessa donna, fatti a distanza di tre anni l’uno dall’altro. Nel secondo sogno troviamo un fluido che proviene dall’esterno dell’occhio e uno dall’interno (l’acqua ossigenata e la linfa), essendo l’orbita la sede dell’incontro. Il mescolamento può essere inteso come un aspetto del rapporto sessuale, ma ripropone anche un’antica teoria sul funzionamento dell’occhio, secondo la quale nel cristallino confluivano gli eidola, immagini degli oggetti emanati dagli oggetti stessi, e gli spiriti visivi incanalati dal nervo ottico.

 

 

 

lat adr0105 Sono con mio marito che mi mostra una rivista dove si vede l’amore perpendicolare. Sono a letto con lui e viene sopra di me, desidero fare all’amore ma arrivano i bambini. Mio figlio è in giardino e fa molto baccano, mi rallegro perchè di solito non si comporta così. Voglio prendere il sole, ma ho un occhio chiuso, allora vado allo specchio e lo apro, ma subito si richiude; sono preoccupata, penso che metterò un paio di occhiali.

 

 

 

lat adr0340 Sono con mio marito e la moglie del mio analista; parlano, lui ha con lei un atteggiamento molto affettuoso tale da sorprendermi e rivolgere loro con gli occhi un benevolo rimprovero.  Sono su un’isola, e mio marito tiene tra le mani un mio occhio. Sono disperata, perchè all’interno lacrima, cerco di arrestare lo stillicidio con un batuffolo imbevuto di acqua ossigenata, ma vedo che non serve a nulla, mentre sono cosciente della perdita di energia, che nel sogno chiamo linfa, essendo il liquido incolore. Cerco un dottore, ma sono su un’isola e la cosa è assai ardua.

 

 

 

Un incontro di fluidi d’altro tipo, e una conseguente esplosione in questo sogno, dove non si parla di occhi ma di due botole, aperture che mettono in comunicazione con il basso. Ci sarà un nesso con i sogni precedenti?

 

 

 

xxx adr0190 C’erano due fiumi che passavano sotto una casa. Le acque dei due fiumi non si toccavano. Qualcuno in cantina stava per aprire due botole: in questo modo i due fiumi si sarebbero uniti. Ma questo avrebbe fatto esplodere la casa. Il mio ragazzo corre giù per fermare chi stava per fare ciò. Sono agitatissima. Ma so che farà in tempo.

 

 

 

In questo breve sogno di una donna omosessuale amoreggiare equivale a frugare in un occhio:

 

 

 

tiv adr0133 Sono in un castello; io e una sconosciuta ci appartiamo per amoreggiare. Ci sorprende la mia amica. Le dico che quella donna mi stava estraendo qualcosa da un occhio.

 

 

 

In questo sogno la bambina carbonizzata rimane senza occhi, ossia gli occhi sono migrati altrove, così come si era visto nel sogno di ‘teq’, dove un occhio ‘discendeva’ contestualmente all’incendio della culla nel camino. Là inoltre un tunnel veniva spazzato dalla cenere, e analogamente qui una stanza dovrà essere ripulita dai resti di una bambina carbonizzata.

 

 

 

las adr 0133 Sono la madre di quattro bambine. Arriva lentamente ma inesorabile un “quadrato di fuoco”, con una lancia nel mezzo. Questo distruggerebbe tutti se io non sacrificassi la bambina più piccola, che ancora non cammina, e che forse è la causa di tutto questo. Me ne vado, chiudo la porta, e lascio la bambina sul letto. Ho un grande dolore, e ne parlo con mio marito. Egli dice che avrebbe pensato lui a pulire la stanza, e questo me lo fa apparire un mostro. Ma mi fa capire che tutto è frutto della mia immaginazione, come se fossi pazza, ma io so che non è vero. Mi immagino la bambina carbonizzata e senza occhi.

 

 

 

Voglio aggiungere alla serie un sogno solo in apparenza anomalo rispetto ai precedenti; esso è esemplificativo di come uno stesso onirema può presentarsi ‘alla rovescia’, allorchè trova un Io del sogno molto refrattario a venire destabilizzato, che nega tutto quanto potrebbe accadergli di ansiogeno:

 

 

 

cmi adr0108 Sono ad un’associazione Italia-Cina, dove si fanno delle cose alternative. Infilo nella manica del mio cappotto viola la mano con la sigaretta accesa. Siccome il polsino è stretto esce la mano senza sigaretta. Temo che la sigaretta rimasta dentro mi bruci il cappotto o il golf. Invece una signora seduta, con il suo intervento l’ha deviata. Aggiunge: ‘temevo di non farcela perchè eri un po’ spostata. Sono molto incuriosita e accetto di sottopormi a un suo esame. Mi fa sdraiare; prende una brocca, temo che ci sia dentro del profumo. Mi rassicura che c’è acqua, il profumo l’ha usato per disinfettare le mani. Mi versa lentamente l’acqua sugli occhi. Agli inizi mi agito un po’ perchè temo che il trucco degli occhi mi bruci, e poi perchè è una situazione un po’ straniante; ma riprendo il controllo di me e rimango ferma. Lei smette e dice: ‘bene, è una vittoria della vita’. Mentre mi sto alzando un signore mi si avvicina, mi guarda gli occhi e mi dice che sono un po’ anemica. Mi chiede se ho spesso la tosse, gli dico che non l’ho mai. Considera questo fatto strano ma lo ritiene positivo. Questa persona è un medico, mi piace molto e anch’io gli piaccio. La donna mi chiede cosa faccio nella vita: dico che insegno; ma non dico che ho due figli, come se la cosa dovesse compromettere qualcosa con quel signore. Mi alzo per andarmene. Durante la strada mangio il pesce che mi avevano dato, ma che dopo un po’ mi stufa; la verdura l’avevo mangiata prima. So che questo signore mi verrà a cercare. E infatti una sera suona al mio citofono, e io scendo giù a parlare.

 

 

 

Leggiamo il sogno partendo dal fondo.

 

Vi è un’intesa con un affascinante medico, che si interessa agli occhi della paziente, trovandoli senza sangue, asciutti. Ma – ci si autorassicura – non è un sintomo preoccupante.  E come mai non ha la tosse? (ossia: come mai non è scossa da sussulti ripetitivi?). I bambini vengono negati. C’era qualcosa da mangiare (pesce e verdura, ma non carne) ma viene rifiutato. Malgrado i timori, gli occhi erano stati irrorati con un liquido che non era profumo, e il trucco non brucia. L’Io del sogno mantiene l’intero controllo. Una sigaretta accesa era rimasta dentro una manica (ricordiamo la sigaretta – bambino che brucia mentre cerca di uscire), ma è stata deviata, ossia è stata neutralizzata.

 

E’ dunque un sogno tutto impostato sulla negazione, ma dove gli elementi negati confermano la catena delle immagini dell’onirema.

 

In appendice a questa puntata ho riunito in una tabella gli elementi ricorrenti nei 10 sogni qui riportati.

 

Si noterà che in quasi tutti compare un movimento di va e vieni, che ho sintetizzato con il nome di ‘sfregamento’, a volte esplicito come un massaggio, a volte come un frugare in una cavità facendo pulizia, a volte come un rapporto masturbatorio, o come una penetrazione in un buco del corpo. In ogni caso è presente uno sfondo sessuale, ma c’è da chiedersi perchè il rapporto sessuale non sia rappresentato esplicitamente, dal momento che non siamo in contesti – quelli delle sognatrici e della loro cultura, nonchè della cultura collettiva – in cui una rimozione del genere sia necessaria, nel sogno come in un racconto in analisi. Sembra infatti che l’azione che viene messa in evidenza sia invece anzitutto quella dello ‘sfregamento’, e che questa venga solo in seconda battuta riletta in chiave sessuale.

 

Viene in mente che la prima forma di relazione che coinvolge il neonato è il contatto epidermico, ora aggressivo (come i vestiti, o la luce), ora consolatorio (come il calore, il contenimento e la carezza), ma anche con percezioni irritanti del proprio corpo (come le prime forme di escrezioni); tuttavia lo sfregamento fondante ogni contatto successivo, e motore di ogni senso vitale,  è quello della bocca con il capezzolo. E’ forse di una riattualizzazione di questa esperienza che si parla?

 

Alcuni indizi fanno pensare che uno degli esiti possibili di questi sfregamenti siano le esplosioni e gli incendi che ogni tanto incontriamo in questo tipo di sogni (vedi ad es. ‘elh adr 0227’), al punto che già nello stesso occhio-uovo potrebbe condensarsi un potenziale esplosivo.

 

 

 

teq adr 0276 (…) Colori vivi e scuri, forse alberi, con prevalenza di rosso perchè ci sono fiamme, e un percorso, una spaccatura, che si forma in questo paesaggio. Dentro di me si dice che queste fiamme possono essere spente con le uova dell’anno scorso. Ma c’è una mia incredulità. Le intuisco come uova che vengono rotte sopra il fuoco. Però le uova potrebbero avere anche la funzione di alimentare le fiamme

 

 

 

xxx adr 0084 Ero minacciata e inseguita da un uomo; mi rifugiavo in casa e prendevo un fucile, sparavo e caricavo il fucile con uova.

 

 

 

maz ser0090 Sono in una casa con un  gruppo di  donne, e una coppia formata da  un uomo  e  da  una  donna. So che  avverrà  una esplosione. Riesco  a pormi al sicuro, e a mettere al sicuro anche le donne.  Insieme, assistiamo  alla disintegrazione  della coppia, che è  rimasta all’interno dell’appartamento. Ora sono un pesce. Depongo delle uova  e poi  muoio.  Arriva  un pesce maschio, che feconda le uova, dalle  quali nascono  gli avannotti.  Il lago  si riempie di bellissimi pesci azzurri.

 

 

 

I due sogni successivi sono stati fatti in notti contigue, e possono pertanto pensarsi come complementari:

 

 

 

elh adrc016 C’è un mio solaio privato, e il mio gatto più volte nel passato ne è ritornato ammaccato. Questa volta lo vado a cercare e lo trovo in un cassetto di un tavolino, moribondo, con la pancia squarciata, tagliata per il lungo. Penso che sia l’opera di uno psicopatico. Sospetto di chiunque, anche del mio analista. Lo prendo, e lo porto al terzo piano, dove c’è un uomo, chiamato “il marinaio” perchè tutto tatuato, affinchè lo curi. Questi mi fa capire che c’è un’organizzazione mafiosa o clandestina, che si rivarrebbe sul gatto se io non mi facessi coinvolgere in un lavoro che stanno facendo. Costoro hanno scoperto che le uova contengono una sostanza esplosiva, e che manipolandole, ad esempio friggendole, si possono costruire delle armi. Sono tutte in fila come su una cartuccera. Credo di fuggire, di non lasciarmi prendere.

 

 

 

elh adrc007 Mi trovo con una biondina per la strada. Vedo che ci si avvicina un tizio macilento, sporco, malvestito che vuole andarle vicino. Io tento di proteggerla, temo che si tratti di un esibizionista. Lui mi scansa e le va vicino con fare aggressivo. Le mostra qualcosa che vedo anch’io: è un pezzo del suo corpo, di forma tondeggiante e allungata, con una ferita scoperta e purulenta che corre verticalmente sul lato. Si vede la carne viva, con tante palline, tipo uova, e il sangue.

 

 

 

Ritengo che lo squarcio nella pancia del gatto e la ferita su di un lato del corpo del tizio macilento siano la stessa cosa. Ne deduco che anche nel primo sogno la ferita del gatto contenga uova, e che nel secondo le uova potrebbero essere esplosive. Strano che esse risiedano in una ferita aperta, quasi che la ferita ‘sia’ l’esplosione. La differenza tra i due sogni sta nel fatto che la ferita del gatto sembra essere centrale, nell’uomo è laterale.

 

Lateralità e centralità sollevano un interrogativo, bisognerà cioè rispondere alla domanda del perchè fin ora si sia trattato per lo più di un solo occhio, e non di entrambi.

 

 

 

Dalla puntata precedente sembra essere emerso un percorso che conduce uno dei due bambini della gravidanza dal parto all’introduzione orale, attraverso il passaggio in un fuoco, o in un forno. Qui invece sembra delinearsi un percorso in un certo senso opposto, un bambino – uovo – occhio  che discende  dall’interno attraversando un momento esplosivo. Comuni ai due percorsi sono un passaggio all’interno del corpo, e il fuoco – esplosione – orgasmo.

 

Ci vorrà un’altra puntata per arrivare a proporre una congettura che unifichi tutto questo materiale.

 

 

 

 

 

 

 

Appendice

 

10 sogni ‘simili’

 

9 Risposte a “8. Dalla parte dell’occhio”

  1. […] Introduzione a una ricerca;  2 – Essere zoppi: esempio di un motivo tipico; 3- Un personaggio tutto particolare: l’Io del sogno;  4-L’Io del sogno (quasi) sempre in affanno;  5-Biancaneve era morta o dormiva? ); 6 – Non si fuma in gravidanza: lo dicono anche i sogni;   7-  Il bambino è servito in tavola; 8. Dalla parte dell’occhio; […]

  2. […] – Non si fuma in gravidanza: lo dicono anche i sogni;   7-  Il bambino è servito in tavola; 8. Dalla parte dell’occhio; 8 bis – Sintesi delle prime otto puntate; 9 – Venivo aggredita da due uomini; 10 – La testa […]

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