BORSE DI STUDIO E TIROCINI DI ORIENTAMENTO: TO BE CONTINUED…

disabili-13di Carlo Nassisi     nassisicarlo@gmail.com

Nel mese di maggio 2015, a seguito di consistenti solleciti da parte della società civile (molto sotterranei!) la Regione ha acquisito le istanze e sta lavorando su un disegno di legge regionale che istituisca i tirocini di tipo “D” che andrebbero a sostituire le borse lavoro, come descritte nel precedente articolo, così e a colmare le carenze della Legge Fornero. La logica profittuale sarà sempre rispettata? L’impianto duale tra profit e no profit vi sarà ancora? Con che logica verranno distribuiti i compensi previsti?

Invito ad un dibattito su questo tema, a svolgere un’azione di lettura critica di queste norme aggiuntive.

Ad oggi è anche in discussione un documento di lavoro di proposta di legge regionale Emilia Romagna intitolato “Documento di lavoro: Lavoro-disabilità-svantaggio: l’integrazione tra i servizi sociali-sanitari- per il lavoro finalizzata all’inserimento lavorativo. Principali elementi costitutivi della legge regionale sull’integrazione”. Tale proposta prevede di attuare un sistema integrato tra sistema sanitario- servizi sociali comunali- Centro Impiego per rendere efficaci gli inserimenti lavorativi. Tale integrazione è auspicabile e interessante, come la “presa in carico unitaria” tra Centro Impiego-Ausl-Servizi sociali, anche se da monitorarne la sua attuazione e definizione dei percorsi. Difatti, sembra che l’equipè di valutazione unitaria possa revocare un inserimento lavorativo , a seguito di valutazioni sociali-psicologiche. Ma questo varrà anche per chi è assunto a tempo indeterminato per la legge 68? Se varrà l’idea che a seguito di un peggioramento della propria condizione fisica-psicologica si possa perdere il posto di lavoro, chi può star tranquillo?

La legge 68/91 è una legge che parla di integrazione e pari opportunità ma poco applicata, perchè le aziende a fronte di un pagamento esiguo di more preferiscono pagare, più che assolvere agli obblighi di legge. Le aziende hanno in parte ragione, quando dopo l’inserimento, vengono lasciate a loro stesse, non vengono monitorate, ne loro ne chi è seguito dal Collocamento Mirato. In tal senso la legge in discussione presso la Regione da risposta alla carenza di azioni a sostegno del lavoro (azioni assenti nella lg 68). Ma quali parametri di valutazione verranno applicati: inclusività o efficienza?